Pignacolusse

Il Pignolo è, come la Ribolla il Picolit ed altri, un antico vitigno autoctono friulano, varietà quasi scomparsa ed attualmente rivalutata da alcune aziende.

Citiamo la definizione data negli anni ’30 dal Prof. Dalmasso che lo descriveva come: ”tipo singolare di vino, di lusso…”.

PIGNA: riferita alla varietà di uva Pignolo ed alla somiglianza del suo grappolo alla pigna.

COLUSSE: nome catastale del vigneto.

Il Pignolo è, come la Ribolla il Picolit ed altri, un antico vitigno autoctono friulano, varietà quasi scomparsa ed attualmente rivalutata da alcune aziende.

Citiamo la definizione data negli anni ’30 dal Prof. Dalmasso che lo descriveva come: ”tipo singolare di vino, di lusso…”.

Abbiamo deciso di puntare su questa varietà in quanto riteniamo che il Pignolo esprima una forte personalità con una accentuata tipicità, dal sapore deciso, molto asciutto e ricco di tannino anche se nelle annate meno felici può risultare più rude e ruvido (somigliante così per certi aspetti al carattere dei friulani).

La lavorazione prevede la fermentazione in tini di legno, con follature manuali ed un successivo affinamento in botti piccole di rovere nuovo per un periodo di 18/24 mesi ed è commercializzato 3 anni dopo la vendemmia..

“L’etichetta” prosegue il pensiero del Capo Martino, cioè produrre vini importanti con varietà locali storiche e con metodi di produzione e vinificazione ancorati alla tradizione.

A seconda delle annate nei profumi emergono la prugna secca, la carruba, il pellame, il cacao e il caffè, in bocca si rivela potente, robusto, con ampi tannini.